Miele – pochi concetti essenziali

miele

Fin dall’antichità l’uomo ha scoperto miele e i prodotti dell’alveare sia come alimento, sia come rimedio naturale. Nonostante tutte le eccezionali qualità che possiede il miele, a livello di tavola c’è la convinzione (spesso enormemente esagerata) che in determinate condizioni il miele possa essere tossico! Persino gli scienziati l’hanno studiato e condotto vari esperimenti di laboratorio per chiarirlo.

Fin dall’antichità l’uomo ha scoperto miele e i prodotti dell’alveare sia come alimento, sia come rimedio naturale. Nonostante tutte le eccezionali qualità che possiede il miele, a livello di tavola c’è la convinzione (spesso enormemente esagerata) che in determinate condizioni il miele possa essere tossico! Persino gli scienziati l’hanno studiato e condotto vari esperimenti di laboratorio per chiarirlo.

In origine il miele era raro, essendo riservato al servizio religioso, per adorare gli dei o per nutrire animali sacri. I babilonesi e le varie antiche civiltà dell’India e della Cina usavano il miele sia come medicina che in rituali e cerimonie. Nell’Antico Testamento troviamo la parola “miele” scritta più di 60 volte.

Gli scritti dell’antichità greco-romana abbondano di menzioni sul miele d’api e sul suo uso medico, creando attorno ad esso una vera mitologia e sottolineando le sue numerose proprietà benefiche.

I musulmani usavano il miele come un buon rimedio per qualsiasi malattia. Aristotele ha scritto sei volumi sulle api e sui loro prodotti. Anche Ippocrate, il principale medico dell’antichità, e più tardi Plinio, Galeno e Dioscoride, parlano di miele.

Il miele è molto spesso utilizzato negli alimenti, in cucina o come rimedio, essendo molto apprezzato dalla medicina popolare. Ha anche importanti applicazioni nella nutrizione artificiale, nella nutrizione pre e post operatoria, in pediatria e ginecologia.

Per le sue qualità nutritive, il miele d’api è considerato un alimento di grande pregio nella dieta di persone di tutte le età, con ampi utilizzi in ambito dietetico e terapeutico. Il valore nutritivo del miele consiste principalmente nella sua ricchezza di zuccheri (70-80%).

Il miele è interamente disponibile dall’organismo, in modo che risulta un alimento facilmente assimilabile e digeribile. Non utilizza le riserve di vitamina B, calcio e magnesio per il suo assorbimento, come nel caso dello zucchero, soprattutto quello raffinato e non crea dipendenza (come lo zucchero).

D’altra parte sostiene fortemente il sistema immunitario, mentre ogni volta che si consuma zucchero, il 70% dei globuli bianchi responsabili della difesa immunitaria entra in uno stato di “letargia”. Ha anche effetti anti-infiammatori (mentre lo zucchero è un forte pro-infiammatorio) e alcuni studi mostrano anche effetti antitumorali del miele.

Supporta il funzionamento ottimale del tratto digerente e la formazione di batteri “buoni” nell’intestino, ha eccezionali effetti curativi e rigeneranti, essendo un noto rimedio ayurvedico del tipo RASAYANA (ringiovanente) e VAJIKARANA (afrodisiaco).

La differenza essenziale tra miele e zucchero commerciale è il suo alto contenuto in alcune sostanze non zuccherine  (oligoelementi, enzimi, acidi organici e vitamine) che esercita il suo effetto benefico regolando importanti funzioni nell’organismo.

E’ comunque importante acquistare sempre del miele non pastorizzato (in parole povere, quello grezzo e non trattato), di origine biologica (per evitare eventuali pesticidi contenuti nel miele).

E’ altresì importante non scaldare il miele, soprattutto ad alte temperature, in quanto enzimi saranno inattivati, le proteine ​​e le vitamine denaturate, i lattobacilli distrutti, il che ridurrà notevolmente le proprietà terapeutiche del miele.

Nonostante le sue tante proprietà benefiche, le persone che soffrono di glicemia alta o di altre patologie devono confrontarsi con il proprio medico.